Attività promosse dalla Sen. Elena Cattaneo in Senato
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Il primato della scienza trascurato in agricoltura – Dal Messaggero del 19 maggio 2021

In vista del voto in Senato di un disegno di legge sull’agricoltura con metodo biologico, la senatrice Cattaneo spiega gli aspetti antiscientifici dell’agricoltura “biodinamica”, che nel testo di legge viene citata esplicitamente tre volte per equipararla al biologico, e preannuncia la presentazione in Aula di emendamenti per rimuovere tale richiamo all’antiscienza da un testo di legge.

Ecco l’articolo della senatrice Cattaneo.

Mentre in tutto il mondo si plaude al ruolo fondamentale della scienza per contrastare la pandemia da Covid-19, domani in Senato si voterà una legge che introduce nell’ordinamento italiano pratiche agricole esoteriche a base di teschi animali, corni di vacche primipare, vesciche di cervo maschio, fiori di achillea e pelli di topo.

I “prodotti” di cui sopra, da utilizzare rigorosamente nelle fasi lunari più propizie per “le forze eterico-astrali”, rappresentano la “lista della spesa” dell’allegato 10 degli Standard Internazionali per la certificazione e l’utilizzo dei marchi Demeter, Biodynamic, Biodinamica® e correlati. A breve potrebbero essere equiparati “a norma di legge” a quelli dell’agricoltura biologica – che, pur basata su un’ideologia passatista, annovera alcune pratiche agronomiche tradizionali (come sovesci e rotazione delle colture) di efficacia scientificamente provata.

La “biodinamica”, invece, è una pratica basata su credenze astrologiche, fondata agli inizi del XX Secolo da Rudolf Steiner, completamente a digiuno di agricoltura ma un’autorità nel campo dell’esoterismo e della teosofia. Le sue teorie sono tutt’oggi alla base dei cosiddetti “disciplinari biodinamici”. Nello stesso disciplinare del marchio registrato Demeter si specifica che ogni “preparato biodinamico” “sviluppa una forza potente ‘sottile’ il cui effetto può essere comparato con quello dei rimedi omeopatici”. Ossia, è assolutamente nullo e indimostrabile dal punto di vista scientifico.

Il ddl 988 in via di approvazione, in cui si equiparano biologico e biodinamico “ai fini della presente legge”, prevede che una quota di fondi pubblici venga dedicata specificamente alla ricerca scientifica e alla formazione nel settore biologico; niente vieterebbe quindi di organizzare, con risorse dei cittadini, corsi e progetti di ricerca incentrati sull’esoterismo biodinamico. Più o meno come se, nel dipartimento di Fisica di un prestigioso politecnico, si decidesse di attivare corsi di Astrologia nello stesso settore disciplinare, nelle stesse aule, con gli stessi docenti e con lo stesso titolo finale rispetto a quelli di Astrofisica.

Uno dei fondamentali dell’agricoltura biodinamica è il “Preparato 500” o “Cornoletame” (“elaborato da Steiner personalmente”) che consiste nel corno di una vacca che abbia figliato almeno una volta, riempito di letame “freschissimo” precedentemente mescolato secondo un verso preciso. Ciò perché, nelle parole di Steiner, “la vacca ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali”. Il corno, sotterrato in inverno, viene poi dissotterrato “nel periodo pasquale”; il suo contenuto verrà sottoposto alla “fondamentale operazione di miscelazione e dinamizzazione con acqua tiepida di sorgente, pozzo o piovana” che “può essere effettuata sia manualmente che tramite macchine speciali”.

Per “presiedere ai processi legati allo zolfo e al potassio” esiste invece il “Preparato 502”, ossia una vescica di cervo maschio riempita di fiori di achillea, lasciata a seccare al sole per tutta l’estate, sotterrata (a 30 cm di profondità, non uno di più) in autunno e dissotterrata nel periodo di Pasqua. Università ed enti di ricerca italiani, dunque, potrebbero, grazie ai fondi previsti da questa legge, istituire insegnamenti, con tanto di crediti formativi, sulla profondità migliore a cui sotterrare le vesciche di cervo o la direzione in cui mescolare il letame per meglio intercettare le forze eterico-astrali.

I sostenitori del riconoscimento preferenziale della biodinamica si fanno scudo delle normative europee sostenendo che l’equiparazione tra biologico e biodinamico arriva da lì. Tuttavia, come per l’omeopatia, basterebbe leggere i testi cui si fa riferimento per scoprire l’inconsistenza del “riconoscimento”. Nel Regolamento Ue del 2018 relativo alla produzione biologica, la parola “biodinamica” ricorre appena tre volte: due danno la definizione alla “Forrest Gump” dei «preparati biodinamici», ovvero “miscele tradizionalmente utilizzate nell’agricoltura biodinamica”, e la terza si limita ad affermare “è consentito l’uso di preparati biodinamici”. In altre parole, niente equiparazione, ma mera citazione.

Eppure quella semplice citazione nel testo di una direttiva europea è bastata ai portatori d’interesse della “biodinamica” (poche migliaia di aziende nel nostro Paese, secondo quanto dichiarato in audizione in Senato dal presidente dell’Associazione biodinamica italiana) per vantare un “riconoscimento europeo” della propria lobby e presentare come consequenziale quello della normativa italiana. Naturalmente il fine ultimo è assicurare mercato a prodotti che non hanno alcuna caratteristica superiore scientificamente accertata rispetto a quelli da agricoltura integrata, se non i costi.

Così, da una menzione burocratica e tautologica in una direttiva europea, con l’arrendevolezza di una politica che sembra incapace di dire no a qualsiasi cosa si accompagni al prefisso “bio”, in nome di una “narrazione” di sostenibilità che non si vuol neanche verificare se vera o presunta, le pratiche stregonesche del biodinamico potrebbero trovare un riconoscimento legislativo nel martoriato panorama dell’agricoltura e della ricerca italiana. Il condizionale è d’obbligo, perché in Aula saranno discussi alcuni emendamenti volti a eliminare almeno l’esplicita menzione di tali pratiche; l’approvazione finale della legge spetterà comunque alla Camera. Chissà se i parlamentari vorranno intestarsi l’avallo dell’esoterismo agricolo nell’anno in cui tutti, almeno a parole, osannano la scienza in chiave antipandemica.