Attività promosse dalla Sen. Elena Cattaneo in Senato
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I titoli allarmistici aiutano l’audience, ma non a combattere la pandemia – Da D di Repubblica del 5 febbraio 2022

Nel suo editoriale su D di Repubblica di sabato 5 febbraio, Elena Cattaneo racconta del tentativo del CNR di creare un osservatorio nazionale sull’esitanza vaccinale che vada al di là dell’emergenza Covid.

Ecco l’articolo della Senatrice Cattaneo.

Rinunciare a un po’ di audience o a qualche titolo sensazionalistico nell’interesse di tutti si può e si deve. Dall’inizio della pandemia non sono mancati, in tv e sui giornali, titoli allarmistici prima che fossero disponibili dati scientifici sufficienti a legittimarli. Specie in una fase così delicata della campagna vaccinale, con le somministrazioni delle terze dosi in corso e con l’avvio della vaccinazione per la fascia 5-11 anni, credo valga la pena provare a stimare quanto la fretta di trasformare in certezze mediatiche quelle che sono ipotesi scientifiche allo studio possa influire sulla fiducia dei cittadini nei confronti dei vaccini.

Lo sta facendo il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), nel tentativo – unico in Italia – di creare un osservatorio nazionale permanente sull’esitanza vaccinale. Il Centro Interdipartimentale del Cnr per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca, coordinato da Cinzia Caporale, da settembre 2020 sta monitorando l’andamento dell’adesione vaccinale su Covid-19 nel nostro Paese attraverso il Vaccine Hesitancy Forum. L’indagine ha l’obiettivo di comprendere quali argomenti e percezioni guidino le persone nella scelta di vaccinarsi o non vaccinarsi. I risultati raccolti sono stati discussi in tre webinar, l’ultimo il 13 dicembre scorso.

Nel 2019 l’OMS ha inserito l’esitanza vaccinale tra le dieci minacce alla salute globale. Come ha spiegato lo storico della medicina Andrea Grignolio, responsabile del Forum, a influire su questo fenomeno è innanzitutto la sfiducia nei vaccini stessi e, più in generale, nelle autorità politiche e sanitarie (anche come riflesso di un determinato contesto storico); poi, un’alterata percezione del rischio infettivo e l’errata sensazione di invulnerabilità, unite a eventuali difficoltà logistiche o organizzative legate all’accessibilità ai servizi vaccinali. In generale, gli esitanti che nutrono timori ma sono disponibili a rivedere la propria posizione oscillano tra il 15-20% della popolazione globale. Sono invece il 3-5% i “no-vax” veri e propri, che le scienze sociali ritengono non convincibili.

Secondo l’indagine del Cnr, che ha coinvolto circa 21.500 italiani, i favorevoli al vaccino anti-Covid tra settembre e dicembre 2020 erano poco più della metà dei partecipanti. La percentuale è salita all’87% nei successivi quattro mesi, tra gennaio e aprile 2021: segno del buon avvio della campagna vaccinale. Durante gli otto mesi dell’indagine anche gli esitanti sono diminuiti sostanzialmente: erano il 33% degli intervistati tra settembre e dicembre, sono scesi all’11% nel quadrimestre successivo, a dimostrazione che dubbi e paure possono essere superati.

L’indagine fa il punto anche su vaccinazione pediatrica e obbligo. L’intenzione di vaccinare i propri figli riguarda ben 3 genitori su 4 (76%), rimanendo costante in tutto il periodo. Sull’obbligo, sia per sé sia per i propri figli, circa tre su quattro partecipanti hanno espresso una posizione favorevole, tendenza che aumenta con il passare del tempo sino a raggiungere il 78% di favore per sé e il 70% per i figli.

Interessante, infine, è l’analisi qualitativa delle ragioni espresse a favore o contro la vaccinazione. In particolare, i favorevoli alla vaccinazione collegano la parola “fiducia” alla scienza, ai suoi metodi e procedure, mentre quelli che sono sfavorevoli associano la parola sfiducia alla lotta al Covid.

Nell’epoca della disintermediazione e della crisi di fiducia verso gli “esperti”, la buona riuscita di ogni politica pubblica non può che partire dal confronto e ascolto costante fra tutti gli attori: chi prende le decisioni, chi studia per fornire non opinioni ma dati e prove e chi di quelle decisioni vede gli effetti nella propria vita, ossia i cittadini. I quali, secondo i risultati del Cnr e di altre importanti ricerche, saranno più disposti ad accettarle e a rispettarle se ne comprenderanno il valore, la fondatezza e la necessità.

A questo link è possibile consultare e scaricare l’articolo in formato PDF.