Attività promosse dalla Sen. Elena Cattaneo in Senato
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Il metro della libertà – Da D di Repubblica dell’11 febbraio 2023

In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza – che ricorre l’11 febbraio – Elena Cattaneo, nel suo editoriale sul supplemento “D” di Repubblica, ricorda come nel mondo siano ancora troppi i contesti dove una donna può vedere limitati o preclusi i suoi diritti fondamentali, compreso quello di realizzarsi nello studio e nella cultura.

Di seguito, l’editoriale della senatrice Cattaneo.

“L’11 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Questa ricorrenza è stata istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, come riconoscimento del ruolo fondamentale che le donne e le ragazze hanno svolto e continuano a svolgere in campo scientifico e tecnologico e per promuovere il loro accesso e partecipazione agli studi nelle discipline scientifiche.

Sarebbe un errore, oggi, ‘limitarsi’ a celebrare i nomi delle donne, tante, più o meno conosciute, che con il loro studio, la passione, le scelte spesso coraggiose quando non dolorose, hanno permesso all’umanità di conquistare nuovi pezzetti di conoscenza e migliorare le nostre vite. Prendiamo, invece, questa giornata anche come occasione per riflettere sui tanti luoghi e situazioni nel mondo in cui la negazione di un diritto e di una libertà ha impedito a una donna di realizzarsi nello studio, di esprimere sé stessa e le proprie attitudini, di realizzare i propri desideri, nel pieno delle proprie possibilità. E, ancora, per definire il nostro ruolo in un mondo diviso fra chi – come noi – ha l’enorme fortuna di godere della libertà di immaginare un’azione, piccola o grande che sia, e di percorrere tutte le strade necessarie a realizzarla e chi per la conquista di quella stessa facoltà è pronto a sacrificare la vita.

L’Iran e l’Afghanistan sono solo gli esempi più noti e dolorosi di quanto una parte di mondo sia ancora troppo lontana da noi, non solo geograficamente. Di quanto le libertà negate alle donne siano lo specchio della maturità di una società e del livello di democraticità garantita a un popolo. La donna, il suo corpo, l’effettività dei diritti e opportunità di cui può godere nel luogo in cui vive sono oggi – sempre di più – il metro di paragone delle libertà civili, sociali ed economiche, la “cartina al tornasole” che meglio può descrivere lo stato di salute delle società, vicine e lontane, che osserviamo e costruiamo ogni giorno.

Lo scorso 19 gennaio il Senato ha approvato all’unanimità una mozione, sostenuta in modo trasversale da tutti i gruppi parlamentari, volta a istituire anche in questa legislatura la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Un luogo istituzionale dedicato alla tutela e alla promozione dei diritti umani in Italia e nel mondo, dove, a partire dal 2001, il Senato ha dato spazio alla denuncia di storie e violazioni dei diritti più o meno note. In un periodo storico così travagliato ritengo importante che i cittadini sappiano di poter contare su un Parlamento in cui la Dichiarazione universale dei diritti umani possa vivere e rinnovarsi ogni giorno, al di là delle singole ricorrenze.

La possibilità di passare dall’osservazione all’azione è responsabilità delle istituzioni, ma è anche a disposizione di ciascuno di noi, nelle piccole e grandi scelte, a partire dall’uscio di casa nostra fino ai luoghi più remoti del mondo, dall’educazione dei nostri figli fino alla mobilitazione di fronte alle violazioni dei diritti fondamentali.

Nelle strade di Teheran, nei cortei violentemente dispersi da un regime sempre più asserragliato nelle sue ridotte di potere, le parole che risuonano sono “Donna, vita, libertà”: non esiste vita senza la libertà, non può esistere libertà per nessuno, in nessun luogo, quando a una metà della popolazione, quella femminile, viene tolto con la forza il diritto di autodeterminarsi. Sia nelle scelte personali – dall’abbigliamento alla salute alla libertà riproduttiva – sia nella libertà di studiare e ricercare, a tutti i livelli del sapere, per liberare dalle costrizioni anche la mente oltre al corpo, contribuendo a costruire nuove conoscenze utili a tutti noi.
“Donna, vita, libertà!”, endiadi della moderna umanità.”

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